lunedì 27 aprile 2009
un giro su Ibis Mojo SL
Szazbo, BowTi e il celeberrimo passacavo per cantilever "handjob". Metà anni novanta.
La california è l'epicentro di un vero e proprio calderone creativo che investe la mountain bike. Si distingue tra tutti un marchio che passerà alla storia come uno dei più significativi: Ibis.
Chiunque pedali una bici da montagna dall'epoca dei pneumatici "Farmer John's Cousin" sa benissimo quanto Ibis sia sinonimo di quell'irripetibile periodo, e che magia abbia quell'effige di uccello che campeggia in testa ad ogni telaio..
Magia alla quale è difficile resistere.
Un amico che presta ad un amico una Ibis Mojo SL è davvero un amico.
Il discorso fila giusto?
Credo che la forma e le sembianze di una bicicletta siano espressione di tecnologia, funzionalità e, non per ultima, bellezza allo stato puro.
Una bellezza purtroppo materiale ed inerte. Senza vita.
La cosa stupefacente è che a questa espressione è applicabile un movimento..
Stupefacente. Significa nella mia testa che io posso correre su un espressione d'arte (la bici), donarle il movimento, un pensiero e quindi la vita. Lisergico? Forse.
Mi piace quindi cavalcare bici da sogno e per un giorno esserne il soffio vitale.
Adoro farlo. Principalmente per il piacere e per gustarne a pieno il fascino.
Nessun giudizio. Nessun report di guida. Che senso avrebbe....
E' bellissima. Questo vi dico.
Photogallery
foto luca-orlandini.com
www.ibiscycles.com
Ibis è distribuito in Italia da 4guimp.it
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Bellissimo.
RispondiEliminaIn marrone la Mojo perde un po del suo fascino....
bella, a me piace marrone..unica..
RispondiElimina... se mi fai un servizio fotografico così ti presto anche la mia per un giorno!!!!
RispondiEliminaCiao kevin