lunedì 29 marzo 2010

Ibis Silk SL

Questa non è una bici da corsa. E' una bici da strada. Non tutte le bici da strada hanno le linee affilate delle competizioni. Bici come questa dimostrano un approccio alla strada ben differente. Un guanto di pelle nera traforato, una maglietta in lana merino, una perfetta strada di montagna e il desiderio di entrare a tuttotondo nel ritmo fluido della pedalata. Sottraendo il termine al mondo delle quattro ruote, è plausibile parlare di gran turismo?
Elegante e discreta. Ibis Silk Sl (foto alta definizione)
more info: ibiscycles.com
Ibis in Italia è distribuito da 4guimp.it

venerdì 26 marzo 2010

Mantis Flying V

Orgogliosamente diversa e... verde. L'esclusività della mountain bike targata anni 90 si chiama Mantis. Il marchio nasce dalla mano di Richard Cunningham, editor attuale di Mountain Bike Action, e mette in scena dal 1989 al 1992 alcune tra le migliori "fuoriserie" di sempre: Valkyrie, XCR e Flying V. E' proprio quest'ultima che diventa icona, nel rigoroso verde fluo, dell'avanguardia sperimentale che divenne una vera epoca di fermento creativo in ambito mountain bike. La particolarità infatti della Flying V era un triangolo principale formato da un guscio in alluminio al quale era attaccato mediante 5 viti un carro posteriore in acciaio. L'idea era quella di sfruttare la rigidità e la leggerezza dell'alluminio per l'avantreno, associata invece ad una maggiore elasticità del carro. Prendetevi due minuti, e lasciate che i vostri occhi percorrano la lunga saldatura sulla del monoscocca in alluminio...
Mantis Flying V (foto alta definizione)
Photogallery

Si ringrazia per la visione Omero "Tomac"

giovedì 25 marzo 2010

Gaudemus Igitur!

La Orme family ha un nuovo elemento, Matteo 4,160 Kg per 53 cm di Atleta prorompente!

mercoledì 24 marzo 2010

Kevin Nierman

(image courtesy of kevinnierman.com)
"L'interesse per le macchine di Kevin ebbe inizio da bambino quando contrasse la varicella. Una terribile reazione allergica al Benadryl gli causò delle allucinazioni, dal vetro della macchina dei genitori sulla via per il pronto soccorso vide disegnati sull'asfalto un elicottero ed un trattore. Si convinse che se fosse soppravvissuto avrebbe seguito le suggestioni delle visioni e crescendo sarebbe diventato un pilota di aerei, un contadino o un ubriacone".

Una storia da leggere tutta di un fiato quella di Kevin Nierman, vicissitudini che lo hanno portato ad essere l'illustratore delle più straordinarie copertine di Dirt Rag.
more info: kevinnierman.com

Se la scuola avesse le ruote

La bicicletta entra nella scuola a fianco di libri e computer. Di questo è capace Emilio Rigatti, professore, pedalatore ed abile scrittore in grado di raccontare e propagandare splendidamente la bicicletta e le sue potenzialità. Queste le sue parole, e di seguito il video che documenta l'eperienza.

Cari amici, conoscenti o "contatti-web",
vi invio i due link di un video-souvenir-documentario che racconta la storia di un anno scolastico in cui la bicicletta è entrata a far parte della programmazione a fianco dei libri e del computer e degli altri "sussidi didattici". I ragazzi sono quelli di una seconda di Aiello del Friuli, ora in terza, che dalla prima uscita di venticinque chilometri al viaggio di fine anno di quattro giorni, con numerose uscite didattiche intermedie, hanno usato la due ruote come complemento del libro di testo e strumento interattivo a pedali. Mi pare che abbiano imparato molte cose: storia dell'arte, geografia, codice della strada, divertimento senza la play station. Il peccato originale del "prodotto" è che doveva trattarsi semplicemente di un video “per noartri”, che ho cercato di riorganizzare, con tagli e qualche frase di commento, per rendere più chiaro il percorso di questa pedalata pedagogica durata un anno. Potrebbe essere di interesse e di qualche utilità a chi insegna (o ha un figlio a scuola) e vorrebbe sperimentare questo formidabile strumento, la bici, che, assieme al WEB e – nel nostro caso - alla LIM (la lavagna luminosa interattiva collegata in rete), ha reso la vita scolastica più piacevole, produttiva e molto più scorrevole della sintassi di questo periodo: che concludo qui, perché è già troppo lungo. Un cordiale saluto e grazie
Emilio Rigatti

Se la scuola avesse le ruote (video prima parte)
Se la scuola avesse le ruote (video seconda parte)

lunedì 22 marzo 2010

Turner Sultan

"Ascoltami una volta per tutte! Perfino qui, mentre attendo che il ciclo di centrifuga sia esaurito mi assilli... Si, è vero, questi oblò assomigliano davvero alle sue ruotone, e tra un ciclo e l'altro di lavaggio quel loro mulinare mi rimanda alle sue veloci accelerazioni. Come dici..? Già, è vero, la progressione in salita e sullo sconnesso è disarmante. Basta però. Diamine, adesso non siamo su un sentiero e per cortesia smettiamola!"
La sala d'attesa della lavanderia a gettoni è per me come come lo studio dello psicanalista. Non che io abbia problemi o che ricorra a strizzacervelli, ma è qui che spesso mi ritrovo dopo il weekend a discutere con quella parte di me che vive l'ardente passione per la mountain bike come se fosse l'unica ragione di vita. Seduto sulla panca di laminato, bacinella tra le gambe, fisso il vetro dell'oblò e cerco di ragionare con lei ad alta voce. Prima solo movimento labiale, poi quando il discorso entra nel vivo e mi ritrovo catapultato su quel perfetto singletrack ecco che inizio a parlare ad alta voce... "Signoraaaa, non si spaventi, sto solo ripassando la lezione di lettere!" - dico balzando sulla panca alla vecchia signora che entrando nella lavanderia si è spaventata nel vedermi parlare da solo di fronte alla lavatrice.
Disarmante già. Poi non ci voleva neppure un genio. Eppure abbiamo atteso venti anni l'arrivo delle ruotone per l'off-road. E adesso ci troviamo tra le mani queste belve. Insomma una settimana di frequentazione tra me ed una splendida Turner Sultan mi ha lasciato il segno. La classificazione oggettiva definisce questa superdotata roteante come una full-suspended 29er, segmento Cross country/Trail, sistema di sospensione dw-link con corsa alla ruota di 120mm. L'allestimento non lasciando nulla al caso presentava una forcella Fox RLC Fit QR15 120mm, ruote Industry Nine UL 29er, gruppo XTR. Il tutto per 11.5kg scarsi.
Dopo aver provato varie 29er front la convinzione della loro superiorità nella progressione della pedalata e soprattutto la loro capacità di arrampicarsi ovunque era ormai più che fondata. Ora la mia ingordigia desiderava mettere alla prova una full 29er per capire se anche in discesa e con una bici completamente ammortizzata la ruotona potesse svelarmi nuovi orizzonti. La scelta del percorso è stata estrema, in parte dovuta alle condizioni impraticabili del terreno di questo inverno davvero poco ciclistico, e in parte perchè desideravo utilizzare la bicicletta su un tracciato già conosciuto e percorso pochi giorni prima con la mia full da 26 pollici. Il circuito del superenduro di Sestri Levante, e la discesa della prova speciale delle Mimose sulla carta erano pronte a portare al limite questa Sultan. La taglia large unita alle già abbondanti ruotone non preannunciava di certo un immediato feeling con il mezzo, e per questo prima di partire ho sostituito l'attacco manubrio con uno cortissimo che in qualche modo potesse mettermi più a mio agio nella guida. Quindi un occhio alle tarature ammortizzatori, debita regolazione del Sag e in un attimo eravamo già tra i cespugli di corbezzoli. La bicicletta ha un ottima e confortevole posizione in sella, nella salita regolare su fondo battuto è facile provare l'immediata sensazione di progressione dovuto al diametro maggiore della ruota. Giunti in una sezione di nervoso singletrack, che alternava ripidi e disconnessi strappi di salita a brevi discese, la bicicletta ha iniziato a dimostrare le sue qualità. La trazione in salita sommando le qualità del dw-link alla ruota da 29 è stata sbalorditiva; la ruota non perde mai aderenza e scarica a terra la trazione in modo ottimale, e la ruota da 29 fa il resto galleggiando sulle asperità del terreno. Il veloce alternarsi di salita e discesa preannunciava la maneggevolezza che sarebbe poi stata confermata in discesa.
Giunti in vetta, una leggera sosta per abbassare la sella e minimizzare l'effetto del pro-pedal. Poi via lungo la prima parte. Su questo tratto molto veloce e poco sconnesso la bicicletta è stata fin troppo efficace. Ma la mia curiosità attendeva la parte intermedia della discesa che presenta un fondo impegnativo, diversi cambi di direzione nervosi uniti a gradini naturali di roccia, ma nonostante ciò il percorso è mediamente veloce.
Signori, questa full 29er mi ha sorpreso! Ho avuto la sensazione che con la ruota da 29 pollici si avverta molto meno la sensazione di un angolo di sterzo chiuso rispetto ad una 26. Le ruote con il loro rotolamento eliminano il rumore del fondo, e solo quando serve per davvero l'ammortizzatore entra in gioco.
La bicicletta si è dimostrata ampiamente maneggevole nella guida, precisa nelle traiettorie ed il telaio rigido quanto serve. Credo che quella che sospettavo come scarsa maneggevolezza prima della prova sia invece la necessità sulle full 29er di un tempo di reazione differente sulla staccata, e di una diversa direzionalità con la quale inserire la bici in traiettoria. In fondo la ruota di diametro maggiore ha "logiche" di reazione non inferiori di una 26, ma soltanto differenti. Una volta compresa questa logica di traiettoria, scoprirete come una 29er possa regalare grandi soddisfazioni anche in discesa. Se amate correre sul serio, posso segnalarvi come non proprio positiva la risposta allo scatto in uscita di curva, perchè se la discesa è lenta e dovete spesso rilanciare la bicicletta vi apparirà un pò più sonnacchiosa rispetto ad una 26.

L'esito della frequentazione è quindi stato più che positivo. Credo fermamente che Sultan di Turner sia un'ottima bicicicletta, e credo che sia possibile consigliarla oltre che per un utilizzo cross-country/trail anche per il segmento all-mountain. Ci piacciono le sue finiture, noi che siamo sempre un pò controcorrente amiamo le sue saldature ed i tubi tondi, e il fatto che non sia ancora approdata all'hydroformig. Il sistema dw-link mi è apparso più che efficace, e l'allestimento consono alle caratteristiche della bicicletta. E' stata davvero dura separarsene.
E le 29er con abbondante escursione? A questo punto la curiosità è davvero tanta e per di più anche fondata...
Ora torno al mio secondo ciclo di lavaggio e... poco ammorbidente, mi raccomando.
Turner Sultan (foto alta definizione)
Photogallery
Fotografia in azione di luca-orlandini.com

Turner è distribuita in Italia da velobikestore.com
Ringraziamo Davide di Velobikestore per l'occasione concessa.
more info: turnerbikes.com

mercoledì 17 marzo 2010

wheel

...elegante tecnologismo o lisergico excursus feticista?
qualunque sia la vostra opinione, credo che su una cosa si possa essere d'accordo: belle.
industrynine.net

martedì 16 marzo 2010

test ride 2010

"I fratelli Scavezzon meriterebbero un posto nella Hall of Fame nostrana per quanto riguarda il nostro amatissimo mondo delle biciclette con le ruote ciccie."
Come meglio iniziare se non riprendendo le righe con le quali apre la riflessione sul suo blog l'amico Fullmonti. Ma andiamo per ordine. Per chi non lo sapesse domenica 14 marzo al lago Fimon di Vicenza Scavezzon biciclette e Pianeta Bike hanno organizzato una giornata di test con la collaborazione di diverse aziende. Il risultato a nostro parere è stato strabiliante. Con la sola consegna di un documento d'identità qualsiasi sconosciuto aveva la possibilità di appropriarsi di un parco mezzo che, stando alle chiacchere della giornata, metteva a disposizione qualcosa come 120 biciclette, dalla strada fino alla bici da discesa. Della serie "direttamente dallo scrigno dei sogni ecco come è possibile materializzare la vostra desiderata e metterla sotto pressione per un tempo non precisato, ma non prima di averla settata in ogni suo particolare grazie ai professionisti del settore".
Perchè va bene il catalogo, va bene la vetrina del negozio, va bene che ha questo angolo di sterzo e che ha l'ammortizzatore bloccabile, ma per avere delle opinioni cosa c'è di meglio di una prova sul campo?
Un'occasione ghiotta per degli ingordi come noi, ma anche per per il neofita che si avvicina ad un tipo di bicicletta che non conosce.
Un evento degno di lode. Bravi.

lunedì 15 marzo 2010

Zullo Inqubo

Le sapienti mani di Tiziano Zullo ed il pizzico creativo degli amici di Biciclista hanno dato alla luce questa versione di Inqubo con grafica personalizzata. Essenziale e maestosa nelle linee, elegante e controcorrente nell'allestimento e nei toni di colore. Acciaio e tanta classe.
Zullo Inqubo / biciclista (foto alta definizione)
Photogallery
more info: zullo-bike.com

giovedì 11 marzo 2010

martedì 9 marzo 2010

Trimble

Il mondo è proprio piccolo. Un amico ci invia una foto scattata nel 1986 durante un reportage sulla via Emilia, nei pressi di Imola. L'immagine ritrae un giovane studente americano che stava testando un telaio mountain bike in carbonio. A quei tempi una vera innovazione. E con grande sorpresa osservando la foto scopriamo che il telaio altro non era che il celebre Trimble, che all'inzio degli anni novanta era tra le mountain bikes più esoteriche presenti nel neonato panorama offroad.
I telai Trimble sono attualmente in produzione. More info: trimblemtb.com

lunedì 8 marzo 2010

slowcoast.co.uk

(images courtesy of slowcoast.co.uk)
Questo è uno splendido caso che dimostra come internet possa essere un grande veicolo di qualità oltre che di informazione. www.slowcoast.co.uk. Nick Hand, grafico e fotografo inglese, ha percorso tutta la costa inglese in bicicletta con lo scopo di conoscere persone che hanno fatto della loro passione un'attività, non necessariamente legata alla bicicletta. 4365 miglia dal 21 giugno al 29 settembre 2009. Durante il viaggio ha documentato i suoi incontri con diverse gallerie fotografiche che potete visionare qui.
La qualità del suo lavoro fotografico è indiscutibile. Prendetevi il tempo necessario e ripercorrete il viaggio attraverso le sue immagini. Ne vale la pena.
more info: www.slowcoast.co.uk

giovedì 4 marzo 2010

Tim Krabbé, La corsa

(image courtesy of turbulentflow/flickr)

...tutta quella sofferenza, dopo il traguardo, si trasforma nel ricordo di un piacere, e maggiore è la sofferenza maggiore è il piacere. E' così che la natura ricambia i corridori per l'omaggio che questi le rendono soffrendo.

26 giugno 1977, villaggio di Meyrueis, Francia del sud. Linea di partenza del Tour du Mont Aigoual, 137 km attraverso le Cévennes. Tra i cinquantatre corridori al via anche l'olandese Tim Krabbé, scrittore e giornalista che si è inventato corridore dopo un passato da scacchista di buon livello.
E nell'inverno del 1977-78 Krabbé trasforma quella gara in un romanzo, che che esce in Olanda nel 1978 con il titolo De Renner, guadagnandosi una grande e duratura popolarità.
via ciclisucarta.it

Tim Krabbé, La corsa
traduzione dall'olandese di Franco Paris
Marcos y Marcos, Milano 2006
more info: marcosymarcos.com

mercoledì 3 marzo 2010

Colnago Master Ibex

Pop come poche. Striature fluorescenti, congiunzioni quasi araldiche. Una linea slanciata ed elegante. Si presuppone classe 1990, giusto 20 anni fa.
Colnago Master Ibex (foto alta definzione)
Photogallery

martedì 2 marzo 2010

NAHBS 2010

North American Handmade Bicycle Show. Ricercata, fantasiosa e raffinata. E' la pirotecnica fiera degli artigiani nord americani, divenuta oramai una tappa obbligatoria che scandisce l'ispirazione e le tendenze della nuova era artigianale della bicicletta. Il report di urbanvelo.org, prontamente efficace e dalla fotografia ineccepibile, fornisce la possibilità di ammirare le migliori biciclette e anche di dare un volto ai costruttori. Cliccate.
NAHBS 2010 Day 1 - via urbanvelo.org
NAHBS 2010 Day 2 - via urbanvelo.org
NAHBS 2010 Day 3 - via urbanvelo.org

lunedì 1 marzo 2010

Cove Shocker Limited Edition

C'è chi sostiene che l'allucinazione sia una patologia in grado di generare una falsa percezione non corrispondente ad una realtà oggettiva. Ma se in fondo l'allucinazione fosse una rivincita del desiderio? Una perplessità più che fondata vista la tonalità satura di queste visioni, l'intensità dell'atmosfera e l'ambientazione a metà strada tra una pittura metafisica e un film di Fellini. Qualunque sia la natura di questa percezione alterata, ci piace esserne spettatori, e prendendo atto di come a volte l'evitare il moderatamente bello faccia bene allo spirito, orme è lieta di omaggiarvi con la visione (garantiamo oggettiva in questo caso - ndr) di questa Shocker Limited Edition, la bicicletta che Cove propone per il segmento DH.
8.75 pollici di corsa, custom tuned dual link suspension system, SRAM Maxle rear axle.
Esclusiva nella colorazione, come esclusivo è l'allestimento che ha il suo culmine nell'ammortizzatore canadese Elka Stage 5 custom tuned secondo Free-ride che ne è il distributore italiano.
Cove Shocker Limited Edition (foto alta definzione)
Photogallery.
Cove è distribuito in Italia da free-ride.it
more info: covebike.com