La bicicletta entra nella scuola a fianco di libri e computer. Di questo è capace Emilio Rigatti, professore, pedalatore ed abile scrittore in grado di raccontare e propagandare splendidamente la bicicletta e le sue potenzialità. Queste le sue parole, e di seguito il video che documenta l'eperienza.
Cari amici, conoscenti o "contatti-web",
vi invio i due link di un video-souvenir-documentario che racconta la storia di un anno scolastico in cui la bicicletta è entrata a far parte della programmazione a fianco dei libri e del computer e degli altri "sussidi didattici". I ragazzi sono quelli di una seconda di Aiello del Friuli, ora in terza, che dalla prima uscita di venticinque chilometri al viaggio di fine anno di quattro giorni, con numerose uscite didattiche intermedie, hanno usato la due ruote come complemento del libro di testo e strumento interattivo a pedali. Mi pare che abbiano imparato molte cose: storia dell'arte, geografia, codice della strada, divertimento senza la play station. Il peccato originale del "prodotto" è che doveva trattarsi semplicemente di un video “per noartri”, che ho cercato di riorganizzare, con tagli e qualche frase di commento, per rendere più chiaro il percorso di questa pedalata pedagogica durata un anno. Potrebbe essere di interesse e di qualche utilità a chi insegna (o ha un figlio a scuola) e vorrebbe sperimentare questo formidabile strumento, la bici, che, assieme al WEB e – nel nostro caso - alla LIM (la lavagna luminosa interattiva collegata in rete), ha reso la vita scolastica più piacevole, produttiva e molto più scorrevole della sintassi di questo periodo: che concludo qui, perché è già troppo lungo. Un cordiale saluto e grazie
Emilio Rigatti
Se la scuola avesse le ruote (video prima parte)
Se la scuola avesse le ruote (video seconda parte)
Cari amici, conoscenti o "contatti-web",
vi invio i due link di un video-souvenir-documentario che racconta la storia di un anno scolastico in cui la bicicletta è entrata a far parte della programmazione a fianco dei libri e del computer e degli altri "sussidi didattici". I ragazzi sono quelli di una seconda di Aiello del Friuli, ora in terza, che dalla prima uscita di venticinque chilometri al viaggio di fine anno di quattro giorni, con numerose uscite didattiche intermedie, hanno usato la due ruote come complemento del libro di testo e strumento interattivo a pedali. Mi pare che abbiano imparato molte cose: storia dell'arte, geografia, codice della strada, divertimento senza la play station. Il peccato originale del "prodotto" è che doveva trattarsi semplicemente di un video “per noartri”, che ho cercato di riorganizzare, con tagli e qualche frase di commento, per rendere più chiaro il percorso di questa pedalata pedagogica durata un anno. Potrebbe essere di interesse e di qualche utilità a chi insegna (o ha un figlio a scuola) e vorrebbe sperimentare questo formidabile strumento, la bici, che, assieme al WEB e – nel nostro caso - alla LIM (la lavagna luminosa interattiva collegata in rete), ha reso la vita scolastica più piacevole, produttiva e molto più scorrevole della sintassi di questo periodo: che concludo qui, perché è già troppo lungo. Un cordiale saluto e grazie
Emilio Rigatti
Se la scuola avesse le ruote (video prima parte)
Se la scuola avesse le ruote (video seconda parte)
Che bella cosa, che fortunati quei ragazzini ad avere un professore come Rigatti, alla scuola Italiana mancano si le risorse ma bisogna almeno far si che non vengano meno la passione e la fantasia.... fare il professore è un lavoro purtroppo sottopagato e frustrante ormai da tempo.
RispondiElimina...caro Spiedo, basta far finta che la burocrazia non esista, darle in pasto le carte che richiede e lavorare con passione, anche le domeniche e rigorosamente gratis. Così non è frustrante, perché i ragazzi sono impagabili... perché quelli non li paga nessuno. Se conoscete proffe o genitori o nonni, fate girare. Chissà che gli girino sempre di più e la gente guardi un po' i programmi elettorali prima di votare. Grembiulini per il popolo bue e lavagne elettroniche per la scuola privata. (Noi ne abbiamo una in tutta la scuola, in classe mia...). Messa su in novembre e non abbiamo ancora lil collegamento internet. Velocità dei comuni... Nessuno può, nessuno ha tempo. Tanto son ragazzi e per loro c'è gardaland... Grazie.
RispondiEliminaC'è sempre una strada alternativa.
RispondiEliminaGrazie per il coraggio e grazie per averlo condiviso.
http://intersettiva.it/2010/03/24/ce-sempre-una-strada-alternativa/
Buongiorno Emilio,
RispondiEliminaBella esperienza, mi hai dato lo spunto per proporla alla classe di mia figlia
Confido di trovare professori "accoglienti"
Mi interessa invece capire il percorso day-by-day che ha portato alla organizzazione, intendo dire tutte le attività che sono state fatte con i ragazzi per arrivare ad un risultato finale così ricco.
Saluti e grazie
Ciao zio Pippo, tu desideri e il tuo desiderio si materializza come per incanto. Sto preparando per settembre un "Manuale di pedalogia" dove cerco di spiegare tecnicamente, passo passo, day by day, il "come fare", al di là del filmetto di propaganda minculpop che hai visto, che mostra solo il lato a della cosa: E in bici, a infiammarsi, di solito è il lato B, in senso metaforico e in senso proprio. Nel manuale troverai le informazioni per mettere su una classe da sbarco come si deve. E io sono disponibile on line per cionsigli, anche se i "come fare" sono infiniti. I miei saranno solo un suggerimento. Ciao e a presto
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