domenica 29 novembre 2009

In alto

Cimoncino, Appennino Modenese. 28 novembre 2009
Foto.
(images courtesy of Matteo Renkyaz, Marco Anatas e Tarantola)

giovedì 26 novembre 2009

Surly Pugsley

"It was created to go where other bikes may flounder."
Surly Pugsley. Brutto anatroccolo? O mezzo estremo per estreme situazioni? Che siate coraggiosi pedalatori di tundre innevate, o che amiate far rotolare le vostre ruote in fangosi acquitrini, questo dunque è il mezzo che fa per voi.
O più semplicemente è un ottimo modo per non passare inosservati.
"In many conditions, bigger is better."
Foto Pugsley
More info: surlybikes.com
Surly in Italia è distribuito da: raceware.com

SSCXIS #1 - Coppa Cobram

Cielo girigio. Vigne del Custoza. Tubi di irrigazione e rami di vite incorniciano una grande giornata di ciclocross singlespeed. Prima tappa del Singlespeed Ciclocross Italian Series. La cronaca alle fredde immagini.
Photogallery. (foto di Stefano "Liutaio" Gualandri /orme.tv)

martedì 24 novembre 2009

Ellsworth Evolve

Che il rosa sia il colore delle mattonelline del bagno della bambine altro non è che un preconcetto. Il rosa, nella sua tinta più convinta, è piuttosto il tono del desiderio e dell'attrazione. E' attraverso la sua provocante vanità che i nostri occhi vengono rapiti dalla sue vibrazioni. Questa visionaria metafora cromatica per introdurvi sulle linee di questa nuovissima Ellsworth Evolve. 29er con corsa alla ruota di 102.5mm. Telaio, carro ed ammortizzatore Kg. 2,730. Bici completa 11,880 kg.
E in rosa è puro desiderio. (foto alta definizione)

more info: pro-m.com

venerdì 20 novembre 2009

Wassago Jabberwocky

Il fatto che Wassago chiami questa bicicletta con il più illustre "nonsense" scritto in lingua inglese ci fa impazzire. Come wikipedia insegna Jabberwocky è il titolo di un poemetto nonsense scritto da Lewis Carroll (yes, l'autore di Alice nel paese delle Meraviglie) e pubblicato nel 1871 in "Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò".
Magico. Cose che a noi passionali feticisti del pedale piacciono all'inverosimile.
Jabberwocky, in questo caso la bici (foto)
(images courtesy of luca-orlandini.com)

giovedì 19 novembre 2009

Intense Uzzi VP works




Ruvida e spregiudicata. Fredda e grigia. Come il cielo gelido che incombeva sul nostro improvvisato set fotografico. Abbiamo già parlato della Intense Uzzi VP è di come sia la soluzione per chi non accetta alcun compromesso. Una bici da discesa che si usa anche in salita; mai definizione fu più stupida e perspicace al tempo stesso. In questa versione works le saldature diventano intarsi barocchi che ne scandiscono i volumi e la sperimentazione. Una bici per niente patinata, che rimanda al tornio e ad un paio di mani callose al saldatore. Percorrete con i vostri occhi queste cicatrici decorative e godete a pieno della loro plasticità. Questa immagine è oggi come il paginone centrale della vostra rivista preferita. Da staccare e appendere in garage.
Per informazioni: Intense cycles

mercoledì 18 novembre 2009

Cycles Alex Singer

(images courtesy of Cycles Alex Singer)
(foto alta risoluzione)

Randonnée. Non è un caso se questo termine francese si è fatto strada a livello mondiale per indicare un tipo di bicicletta da turismo. C'è infatti una grande cultura francese legata alla realtà cicloturistica. Un grande esempio su tutti è il marchio artigianale Alex Singer. Biciclette di un eleganza disarmante che rivalutano anche un concetto di bici da strada opposto a quello italiano di massa che vede la strada come una bici da competizione, cosa che succede anche sulla bassa gamma. Non a caso la strada è chiamata comunemente da tutti bici da corsa. Nella produzione dell'artigiano francese il modello randonneur-sportif è davvero un'interpretazione diversa e amatoriale della strada, senza cadere nell'estremizzazione dell'allestimento da viaggio puro. La specialissima del marchio Singer spesso è allestita con parafanghi, piccoli portapacchi, pompa e magari impianto di illuminazione. Cose indispensabili a chi circola su strada e non è di certo un agonista. La neo-avanguardia della scuola di Portland, e la realtà derivanti del NAHBS e del proliferare di piccole realtà artigianali non hanno il sicuro primato di questa categoria, ma probabilmente traggono ispirazione anche dall'artigianato europeo di questo tipo, che forse oggi non vive lo stesso entusiastico momento del nord ovest americano ma in quanto esperienza può certamente dire la sua.
Il tutto per dirvi che le biciclette Alex Singer sono splendide. Senza ombra di dubbio.


lunedì 16 novembre 2009

giovedì 12 novembre 2009

Geax Dhea 2.3 TNT

Il pneumatico. Per prima cosa permetteteci di chiamarlo più amichevolmente gomma. E' l'anello di congiuzione tra le nostre entusiastiche idee di conduzione e l'ambiente nel quale corriamo. La gomma è il vero punto di contatto, come una puntina di un giradischi che genera la musica, o come la penna di uno scrittore che tramuta le idee in parole su di un foglio. Un ruolo di prestigio. E' grazie a lei che la nostra traiettoria si tramuta in traccia sul terreno, regalandoci per un attimo l'impressione di essere invincibili. Se si tratta poi di freeride pedalato ecco che la gomma ha un arduo compito: deve essere scorrevole per salire in vetta, deve essere robusta per sopportare ogni abuso, e requisito fondamentale deve assecondare il divertimento lungo la discesa senza alcun compromesso. Tra rider e gomma nasce quindi un rapporto di reciproco rispetto e di stretta confidenza. Nella continua ricerca della miglior soluzione ci è stata data la possibilità di testare alcune coppie di Geax Dhea 2.3 TNT. Il montaggio è stato su cerchio tubeless con liquido lattice PITSTOP TNT. La gomma di chiara ispirazione gravity si è dimostrata perfetta anche per le disclipline minori pedalate. La tassellatura minacciosa, e i fianchi rinforzati trovano pane per i loro denti quando si scende, e soprattutto la tenuta in curva è degna di una lamina da sci. Imbarazzante ritrovarsi a tirare le curve come se foste perennemente su una pista da DH. Le Dhea hanno concretamente portato oltre i nostri limiti, regalandoci maggior controllo e sicurezza. La reazione alla frenata è ottima e sbalorditiva. Ma la cosa disarmante è che con queste caratteristiche la gomma mantiene un'ottima scorrevolezza grazie ai tasselli centrali con rampa. L'abbiamo pedalata su dislivelli che in giornata superavano i 1500 metri di salita. Insomma ci tenevamo a dirvi che il dibattito gomma per noi è chiuso, e ora siamo molto più in pace con noi stessi. Per noi diventerà un'abitudine, a voi la consigliamo.
Photogallery
Per maggiori informazioni: www.geax.com
(images courtesy of Lance/behindmagazine.com)

martedì 10 novembre 2009

White Industries LMDS

Controcorrente. E contro ogni regola. Diverso e dannatamente bello. Un assolo di stile. 1994, White Industries presenta un progetto pensato per essere il deragliatore posteriore definitivo per mountain bike . Nasce così LMDS, ovvero Linear Motion Derailleur System. Elogio della lavorazione CNC, azionato da un doppio cavo. Espressione di eleganza progettuale ed estetica. Puro desiderio esoterico. Non merita essere dimenticato.
Colonna sonora per l'occasione: I Fought the Law (The Clash), 1979
(images courtesy of Liutaio/orme.tv)

DiSturB#3

Una surreale pianta carnivora che spalanca le sue fauci per proclamare ai quattro venti la sua forza. Una visione fantasiosa che è solo l'apertura di un catalogo insolito, che sicuramente non passerà inosservato.
Si rinnova per Orme la piacevole esperienza del catalogo DSB. Se DiSturB è per DSB uno strumento necessario di lavoro, per Orme che ne ha curato la grafica è un viaggio di citazioni, immagini e colori per realizzare un esercizio di stile e di celebrazione dell'oggetto bicicletta.
E' gratuito e in distribuzione nei migliori negozi di biciclette. Non lasciatevelo scappare.

lunedì 9 novembre 2009

To Coast

E' una delle cose meravigliose della bicicletta, lasciarsi andare senza pedalare, assaporando la velocità e concentrandosi su altro che non sia il mulinare le gambe.
Ma come si dice in italiano?
Dopo una breve indagine su dizionari e vocabolari:
Costeggiare è evocativo e mi piace ma non l'ho mai sentito applicato al caso specifico;
Procedere per inerzia, tecnico ingegneristico, preciso ma poco suggestivo;
Procedere di conserva, un po' arcaico e forse poco chiaro;
Procedere in folle, più adatto ad un mezzo a motore, però almeno è un termine meccanico;
Procedere o ancora meglio scendere a ruota libera, ecco questo è perfetto, tecnico e letterale.
Ma possibile che non esista un unico termine?

Contributo di Francesco France Cerchio

mercoledì 4 novembre 2009

Rimprovero

Può Orme rimproverare i suoi lettori?
Quello che vi chiediamo è di spegnere il computer, e per oggi smettere di adorare la bicicletta come una desiderio irraggiungibile. Non basta contemplarla, occorre anche sudarla; è un rimprovero che muoviamo a noi stessi, ma che vale anche per voi...
Uscite. Fuori c'è questo. E non è proprio il caso di perderselo.
Amiamo l'autunno. E di mercoledì vale il doppio.
Immagini di un vivo infrasettimanale. Appennino Tosco Emiliano
(images courtesy of Tiziano Pazzo di Lucca Davini)

martedì 3 novembre 2009

29er - Stazione delle biciclette

Contaminazione, passione e sperimentazione. Queste tre parole sintetizzano in modo perfetto la sfida che gli amici della Stazione delle Biciclette hanno intrapreso. Creare un prototipo di 29er. Tra follia e mille scelte ragionate. Non possiamo che lodarli e mostrarvi il progetto attraverso le loro parole. Adoriamo la gente che ama sporcarsi le mani.

Il primo obiettivo che ci siamo posti quando abbiamo iniziato a progettare la 29" è stato quello di creare una bici solida semplice e duratura che anche dopo anni di utilizzo potesse essere riparata con semplicità. Poi ho iniziato a fantasticare sui ruotoni e sulle loro immense potenzialità, almeno dicharate sulla carta, e quindi a scegliere materiali e componenti. Questa bici è stata una scommessa, un tentativo di realizzare una bici semplice, ma efficace e divertente in fuoristrada, leggera ma senza bisogno di fare un mutuo per comprarla, e soprattutto una bici che non invecchia mai, che basta gonfiare le gomme e pedalare anche dopo 6 mesi di inutilizzo. Alcune scelte tecniche sono venute da se quasi obbligate: telaio in acciaio, perchè è sexy, perchè dura una vita, perchè la mia prima mtb era in acciaio e poi anche perchè è più facile e più economico da lavorare del titanio. Abbiamo scelto acciaio columbus zona, tubazioni nivacrom a spessori differenziati a garanzia di leggerezza, rigidità e buona capacità ammortizzante. I forcellini sono in acciaio inox ricavati dal pieno, sul sinistro è inciso un piccolo apribottiglie. Lucidata e verniciata trasparente per lasciare alla vista tutte le lavorazioni Forcella rigida, perché non volevamo avere a che fare con olio, regolazioni di rebound, e tarature varie. Perché volevamo una bici precisa e affilata e tanto ci pensano i ruotoni ad ammortizzare, perchè ormai la Frigo di Zullo l'abbiamo messa su quasi tutte le bici che abbiamo fatto ed è meravigliosa. La forcella è specifica per V-brake, gli steli sono alleggeriti viste le forze differenti in gioco e i perni freno sono stati montati sul retro, il freno è più soggetto allo sporco, ma aumenta molto la potenza frenante e la modularità del freno V-brake. Nessuno li utilizza sulle 29": Costano molto meno dei dischi, pesano molto meno e non si devono mai spurgare. Per noi erano obbligatori, il nostro disco è il cerchio della ruota. Abbiamo messo dei Paul Component, se il telaio in acciaio è sexy ci vuole un po' di bella lingerie a coprirlo Cerchi da 29" specifici per V.brake non ne esistono quindi era obbligatorio l'uso di cherchi da strada. Abbiamo scelto una coppia di ksyrium, leggere per gli standard 29" e note a tutti i cugini del bitume per la loro robustezza. Si sono dimostrate anche troppo rigide. Da ultimo, ma primo per importanza, la geometria: cataloghi e geometrie dei costruttori studiati ed analizzati per cogliere particolari e differenze tra l'uno e l'altro, poi tanti tentativi e varianti con bike-cad pro, fino alla versione definitiva. Il telaio è disegnato per una forcella rigida leggermente più bassa delle ammortizzate standard, abbiamo cercato di abbassare quanto più possibile l'avantreno e mantenere il passo totale abbstanza corto. Per gli amanti dei numeri, nella misura 17": inclinazione tubo sella 74°, inclinazione sterzo 72°, lunghezza tubo orizzontale virtuale 595 mm, passo totale 1083 mm.
Contributo di Piergiorgio Petruzzellis - Stazione delle Biciclette
29er - Stazione delle biciclette - Foto Alta definizione
(images courtesy of luca-orlandini.com)