lunedì 22 marzo 2010

Turner Sultan

"Ascoltami una volta per tutte! Perfino qui, mentre attendo che il ciclo di centrifuga sia esaurito mi assilli... Si, è vero, questi oblò assomigliano davvero alle sue ruotone, e tra un ciclo e l'altro di lavaggio quel loro mulinare mi rimanda alle sue veloci accelerazioni. Come dici..? Già, è vero, la progressione in salita e sullo sconnesso è disarmante. Basta però. Diamine, adesso non siamo su un sentiero e per cortesia smettiamola!"
La sala d'attesa della lavanderia a gettoni è per me come come lo studio dello psicanalista. Non che io abbia problemi o che ricorra a strizzacervelli, ma è qui che spesso mi ritrovo dopo il weekend a discutere con quella parte di me che vive l'ardente passione per la mountain bike come se fosse l'unica ragione di vita. Seduto sulla panca di laminato, bacinella tra le gambe, fisso il vetro dell'oblò e cerco di ragionare con lei ad alta voce. Prima solo movimento labiale, poi quando il discorso entra nel vivo e mi ritrovo catapultato su quel perfetto singletrack ecco che inizio a parlare ad alta voce... "Signoraaaa, non si spaventi, sto solo ripassando la lezione di lettere!" - dico balzando sulla panca alla vecchia signora che entrando nella lavanderia si è spaventata nel vedermi parlare da solo di fronte alla lavatrice.
Disarmante già. Poi non ci voleva neppure un genio. Eppure abbiamo atteso venti anni l'arrivo delle ruotone per l'off-road. E adesso ci troviamo tra le mani queste belve. Insomma una settimana di frequentazione tra me ed una splendida Turner Sultan mi ha lasciato il segno. La classificazione oggettiva definisce questa superdotata roteante come una full-suspended 29er, segmento Cross country/Trail, sistema di sospensione dw-link con corsa alla ruota di 120mm. L'allestimento non lasciando nulla al caso presentava una forcella Fox RLC Fit QR15 120mm, ruote Industry Nine UL 29er, gruppo XTR. Il tutto per 11.5kg scarsi.
Dopo aver provato varie 29er front la convinzione della loro superiorità nella progressione della pedalata e soprattutto la loro capacità di arrampicarsi ovunque era ormai più che fondata. Ora la mia ingordigia desiderava mettere alla prova una full 29er per capire se anche in discesa e con una bici completamente ammortizzata la ruotona potesse svelarmi nuovi orizzonti. La scelta del percorso è stata estrema, in parte dovuta alle condizioni impraticabili del terreno di questo inverno davvero poco ciclistico, e in parte perchè desideravo utilizzare la bicicletta su un tracciato già conosciuto e percorso pochi giorni prima con la mia full da 26 pollici. Il circuito del superenduro di Sestri Levante, e la discesa della prova speciale delle Mimose sulla carta erano pronte a portare al limite questa Sultan. La taglia large unita alle già abbondanti ruotone non preannunciava di certo un immediato feeling con il mezzo, e per questo prima di partire ho sostituito l'attacco manubrio con uno cortissimo che in qualche modo potesse mettermi più a mio agio nella guida. Quindi un occhio alle tarature ammortizzatori, debita regolazione del Sag e in un attimo eravamo già tra i cespugli di corbezzoli. La bicicletta ha un ottima e confortevole posizione in sella, nella salita regolare su fondo battuto è facile provare l'immediata sensazione di progressione dovuto al diametro maggiore della ruota. Giunti in una sezione di nervoso singletrack, che alternava ripidi e disconnessi strappi di salita a brevi discese, la bicicletta ha iniziato a dimostrare le sue qualità. La trazione in salita sommando le qualità del dw-link alla ruota da 29 è stata sbalorditiva; la ruota non perde mai aderenza e scarica a terra la trazione in modo ottimale, e la ruota da 29 fa il resto galleggiando sulle asperità del terreno. Il veloce alternarsi di salita e discesa preannunciava la maneggevolezza che sarebbe poi stata confermata in discesa.
Giunti in vetta, una leggera sosta per abbassare la sella e minimizzare l'effetto del pro-pedal. Poi via lungo la prima parte. Su questo tratto molto veloce e poco sconnesso la bicicletta è stata fin troppo efficace. Ma la mia curiosità attendeva la parte intermedia della discesa che presenta un fondo impegnativo, diversi cambi di direzione nervosi uniti a gradini naturali di roccia, ma nonostante ciò il percorso è mediamente veloce.
Signori, questa full 29er mi ha sorpreso! Ho avuto la sensazione che con la ruota da 29 pollici si avverta molto meno la sensazione di un angolo di sterzo chiuso rispetto ad una 26. Le ruote con il loro rotolamento eliminano il rumore del fondo, e solo quando serve per davvero l'ammortizzatore entra in gioco.
La bicicletta si è dimostrata ampiamente maneggevole nella guida, precisa nelle traiettorie ed il telaio rigido quanto serve. Credo che quella che sospettavo come scarsa maneggevolezza prima della prova sia invece la necessità sulle full 29er di un tempo di reazione differente sulla staccata, e di una diversa direzionalità con la quale inserire la bici in traiettoria. In fondo la ruota di diametro maggiore ha "logiche" di reazione non inferiori di una 26, ma soltanto differenti. Una volta compresa questa logica di traiettoria, scoprirete come una 29er possa regalare grandi soddisfazioni anche in discesa. Se amate correre sul serio, posso segnalarvi come non proprio positiva la risposta allo scatto in uscita di curva, perchè se la discesa è lenta e dovete spesso rilanciare la bicicletta vi apparirà un pò più sonnacchiosa rispetto ad una 26.

L'esito della frequentazione è quindi stato più che positivo. Credo fermamente che Sultan di Turner sia un'ottima bicicicletta, e credo che sia possibile consigliarla oltre che per un utilizzo cross-country/trail anche per il segmento all-mountain. Ci piacciono le sue finiture, noi che siamo sempre un pò controcorrente amiamo le sue saldature ed i tubi tondi, e il fatto che non sia ancora approdata all'hydroformig. Il sistema dw-link mi è apparso più che efficace, e l'allestimento consono alle caratteristiche della bicicletta. E' stata davvero dura separarsene.
E le 29er con abbondante escursione? A questo punto la curiosità è davvero tanta e per di più anche fondata...
Ora torno al mio secondo ciclo di lavaggio e... poco ammorbidente, mi raccomando.
Turner Sultan (foto alta definizione)
Photogallery
Fotografia in azione di luca-orlandini.com

Turner è distribuita in Italia da velobikestore.com
Ringraziamo Davide di Velobikestore per l'occasione concessa.
more info: turnerbikes.com

6 commenti:

  1. WOW! Quando si muove Orme nascono sempre belle cose, a chi poteva venire l'idea del Sultano in lavanderia se non a quelli di Orme? Comunque veamente una bella lavatrice...eemm...bicicletta

    RispondiElimina
  2. Ciao Tarantola, con questo test ti sei superato, foto stupende, bel soggetto e bell'oggetto.
    Complimenti!!!
    scavezza

    RispondiElimina
  3. La mia prima full era una Turner burner.... e poi venne Santa Cruz...credo di aver trovato la sostituta alla mia Nomad....
    Cisco

    RispondiElimina
  4. Gianlu, potevi farlo provare a me, così a fine test me lo portavo direttamente a casa!! :-)

    RispondiElimina
  5. Ciao Tarantola, è stato davvero interessante leggere le tue impressioni, considerando il fatto che meno di due settimane fa a Fimon c'erano le mie chiappe appoggiate su quella stessa bici.
    Gran test! Grandi foto! Grande bike!
    Daniele (nick MTB-Forum: Vespaio)

    RispondiElimina
  6. ma cosa hai provato la lavatrice o la turner ;-) bello come sempre da leggere....ciao tarantola

    RispondiElimina