venerdì 8 maggio 2009

La moda

(Image courtesy of jaredsouney.com/ridecourage.com)
Un amico mi ha chiesto se potevo rivedere una press release di un marchio moda che lui distribuisce. Leggo il testo e verso la fine l'autore parla di come il marchio creda nei trend underground, come quello della fixed gear bike. Le fixie insomma sono ufficialmente "cool". Mi fa sorridere questa nostra (mia di sicuro) necessità psicosomatica di differenziarci dagli altri. Tutti noi siamo alla ricerca di una moda. Di un trend. Di una religione. Il paradosso dei movimenti sotterranei sta nell'essere quasi sempre anticipatori di un fenomeno più grande. I primi che adottano uno stile vengono definiti early adopter (o maven, in gergo internet) e sono degli antesignani contro volontà. Cioè sono di moda prima che la moda esista e di conseguenza sono ultra fashionable perchè loro la moda la creano (cosidetti trend setter, gli altri trend follower). Non è demenziale? Uno si fa la bici fixie perchè si sente parte di una cultura alternativa a quella mainstream (e non alternativa tout court, solo alternativa ad un'altra) e cosa succede? Che le aziende annusano l'energia del fenomeno e la fanno propria. Creando una versione vendibile di un prodotto in realtà pensato, anzi immaginato da un piccolo gruppo di appasionati (o fanatici, che poi è la stessa cosa). La morale è che non esiste più niente di alternativo e la vera alternativa è fregarsene dell'alternatività. Chiaro?

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