(images courtesy of ausiliapedala.blogspot.com)
La chiamano Biancaneve. E mai soprannome fù più appropriato. E' Ausilia Vistarini. La conosciamo come instancabile pedalatrice. E ora da pochi giorni è la prima donna ad aver percorso l'Iditarod con una bicicletta singlespeed. 32x22 il rapporto, 350 miglia percorse e -38 la temperatura minima. Questi solo alcuni numeri per rendere l'idea.
orme - Una donna. In alaska. In bici. E singlespeed. Potresti spiegare al resto delle donne come si fa?
Ausilia - Sono una donna che nella vita di ogni giorno ha tante paure e tante difficoltà. Per non finire dall'analista ho iniziato a pedalare... tutto qui... poi man mano che si percorre la strada si incontra gente, si conoscono nuovi orizzonti, si sogna. Il sogno dell'Iditarod è nato sentendo i racconti entusiasti di un amico che vi era stato, il sogno è cresciuto moltissimo accompagnando il mio compagno Sebastiano negli allenamenti per la sua preparazione lo scorso anno.... e una volta che il sogno si fa così strada "dentro" poi non resta che fare altro che inseguirlo e cercare di viverlo, anche se questo vuol dire sacrifico e rinunce. Perchè in singlespeed?? Semplicemente per complicarmi le cose... e per dimostrare a me stessa di essere in grado di fare una cosa che in tanti mi hanno sconsigliato di fare... c'è più gusto nel riuscirci... e poi adoro pedalare in monomarcia... è tutto più semplice: quando il fondo diventa impossibile da pedalare si scende... ogni ostacolo può essere superato, con calma e pazienza... senza fretta... pedalare in singlespeed mi aiuta a vivere anche il quotidiano in singlespeed.. con una marcia sola, con semplicità in un mondo che non fa altro che costruire complicazioni...
orme - 5 giorni, 50 ore e 50 minuti. In realtà quanto sono durati?
Ausilia - Ora che sono a casa nello spazio dei ricordi questo tempo si dilata... ma durante la gara è strano... perchè si pensa solo al momento presente... non c'è quello che si è appena passato e non si pensa ancora a quello che sarà... si ottimizza il momento senza il peso del tempo...
orme - Toglici una curiosità. In Alaska la birra è in frigo o fuori dalla finestra?
Ausilia - Assolutamente in frigo, perchè fuori dalla finestra ghiaccia.
orme - Come spieghi che l'edizione di quest'anno, la prima a cui partecipi, è stata baciata dal sole?
orme - Una donna. In alaska. In bici. E singlespeed. Potresti spiegare al resto delle donne come si fa?
Ausilia - Sono una donna che nella vita di ogni giorno ha tante paure e tante difficoltà. Per non finire dall'analista ho iniziato a pedalare... tutto qui... poi man mano che si percorre la strada si incontra gente, si conoscono nuovi orizzonti, si sogna. Il sogno dell'Iditarod è nato sentendo i racconti entusiasti di un amico che vi era stato, il sogno è cresciuto moltissimo accompagnando il mio compagno Sebastiano negli allenamenti per la sua preparazione lo scorso anno.... e una volta che il sogno si fa così strada "dentro" poi non resta che fare altro che inseguirlo e cercare di viverlo, anche se questo vuol dire sacrifico e rinunce. Perchè in singlespeed?? Semplicemente per complicarmi le cose... e per dimostrare a me stessa di essere in grado di fare una cosa che in tanti mi hanno sconsigliato di fare... c'è più gusto nel riuscirci... e poi adoro pedalare in monomarcia... è tutto più semplice: quando il fondo diventa impossibile da pedalare si scende... ogni ostacolo può essere superato, con calma e pazienza... senza fretta... pedalare in singlespeed mi aiuta a vivere anche il quotidiano in singlespeed.. con una marcia sola, con semplicità in un mondo che non fa altro che costruire complicazioni...
orme - 5 giorni, 50 ore e 50 minuti. In realtà quanto sono durati?
Ausilia - Ora che sono a casa nello spazio dei ricordi questo tempo si dilata... ma durante la gara è strano... perchè si pensa solo al momento presente... non c'è quello che si è appena passato e non si pensa ancora a quello che sarà... si ottimizza il momento senza il peso del tempo...
orme - Toglici una curiosità. In Alaska la birra è in frigo o fuori dalla finestra?
Ausilia - Assolutamente in frigo, perchè fuori dalla finestra ghiaccia.
orme - Come spieghi che l'edizione di quest'anno, la prima a cui partecipi, è stata baciata dal sole?
Ausilia - Biciclista aveva disegnato per me e Seba una divisa con il profilo di un sole all'orizzonte... pensavo che se il tempo fosse stato così grigio e buio, come nell'edizione dell'anno precedente, vedere davanti a me un bel sole sulla divisa di Seba che mi precedeva mi avrebbe dato conforto... Il Cielo ci ha fatto il dono meraviglioso di un cielo terso senza nuvole per tutta la durata della gara e il privilegio di assistere al miracolo dell'aurora boreale...
orme - Cos'hai pensato spingendo la bici su per il Rainy Pass con Sebastiano al fianco e tanti amici a casa che pensavano a voi due con quel misto di apprensione e di ammirazione che solo poche persone sono in grado di generare?
Ausilia - Il Rainy Pass era per me prima della gara il mio grande spauracchio perchè nei film che avevo visto sulla gara era sempre stato l'ostacolo più temibile e quello che aveva costretto alla resa molti partecipanti... nella mia testa pensavo (erroneamente... perchè la parte più difficile della gara viene dopo!) che se fossi stata in grado di vincerlo sarei arrivata al traguardo... l'ho affrontato carica di buone energie... l'aurora boreale dopo qualche ora di cammino... il cielo meravigliosamente azzurro nella progressione... il vento che spezzava il silenzio... con Seba che mi apriva la traccia... Quando siamo arrivati al Passo abbiamo gridato forte un saluto alla nostra amica Franca e un grazie a chi era con noi in quel momento... è stato meraviglioso!
orme - Lacrime di gioia e di disperazione. Ovvero il momento più emozionante e il più duro della tua avventura.
Ausilia - Il momento più duro arrivati in prossimità dell'ultimo check point, la casa dei coniugi Petruska, che non sapevamo quale fosse fra la manciata di case sulla collina, quando il mio fisico non aveva più la forza nemmeno di fare un passo e la testa era impaurita per il freddo che non riusciva a controllare...
Il più emozionante a venti km dal traguardo quando un vento a favore alzava un velo di neve che sembrava essere un'onda del mare con il tramonto all'orizzonte...mi sono messa a piangere... una sensazione di leggerezza e gioia senza misura.
orme - Di che colore è il freddo?
Ausilia - E' un meraviglioso azzurro che si perde nel bianco... che esce dal bianco.
orme - Cos'hai pensato spingendo la bici su per il Rainy Pass con Sebastiano al fianco e tanti amici a casa che pensavano a voi due con quel misto di apprensione e di ammirazione che solo poche persone sono in grado di generare?
Ausilia - Il Rainy Pass era per me prima della gara il mio grande spauracchio perchè nei film che avevo visto sulla gara era sempre stato l'ostacolo più temibile e quello che aveva costretto alla resa molti partecipanti... nella mia testa pensavo (erroneamente... perchè la parte più difficile della gara viene dopo!) che se fossi stata in grado di vincerlo sarei arrivata al traguardo... l'ho affrontato carica di buone energie... l'aurora boreale dopo qualche ora di cammino... il cielo meravigliosamente azzurro nella progressione... il vento che spezzava il silenzio... con Seba che mi apriva la traccia... Quando siamo arrivati al Passo abbiamo gridato forte un saluto alla nostra amica Franca e un grazie a chi era con noi in quel momento... è stato meraviglioso!
orme - Lacrime di gioia e di disperazione. Ovvero il momento più emozionante e il più duro della tua avventura.
Ausilia - Il momento più duro arrivati in prossimità dell'ultimo check point, la casa dei coniugi Petruska, che non sapevamo quale fosse fra la manciata di case sulla collina, quando il mio fisico non aveva più la forza nemmeno di fare un passo e la testa era impaurita per il freddo che non riusciva a controllare...
Il più emozionante a venti km dal traguardo quando un vento a favore alzava un velo di neve che sembrava essere un'onda del mare con il tramonto all'orizzonte...mi sono messa a piangere... una sensazione di leggerezza e gioia senza misura.
orme - Di che colore è il freddo?
Ausilia - E' un meraviglioso azzurro che si perde nel bianco... che esce dal bianco.
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Complimenti Ausilia e Sebastiano..con un pizzico di sana invidia! Ora non vi resta che the Great Divide Race..a quando?
RispondiEliminaTanti complimenti, siete persone speciali, molto speciali!
RispondiEliminaMi viene da piangere!!
RispondiEliminaAusi e Seba sono persone speciali anche prima dell'iditarod, talmente speciali che quando gli parli ti rilassi all'istante e sei subito a tuo agio!! :-)
RispondiElimina... pedalare in singlespeed mi aiuta a vivere anche il quotidiano in singlespeed.. con una marcia sola, con semplicità in un mondo che non fa altro che costruire complicazioni...
RispondiEliminaGrazie ragazzi :-)
mi fate sempre battere forte il cuore!! grazie!
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