giovedì 23 luglio 2009

Iron Horse comperata da Dorel Group. Ma la notizia non è questa.

(Image courtesy of ironhorsebikes.com).

Non è una notizia nuova, per cui perché parlarne? Mah, è per fare una due chiacchere e per dire che è così poco blasè essere globali. Pratico si, profittevole forse, moderno no. Perché moderno no? E' la lotta tra il prodotto che dura e quello con scadenza. Se il consumatore non rimpiazza, cosa si vende? Questa è la logica consumistica, che tutti noi abbracciamo (e non ci vedo niente di male). Ma è quella giusta? E soprattutto, è quella del futuro? La Dorel (Cannondale, Scwhinn, Pacific, Gt…) compera Iron Horse. Usa economie di scala. Poco margine per pezzo, tanti pezzi. Henry Ford diceva: qualsiasi colore va bene, basta sia nero. È la standardizzazione del prodotto, poche variabili e poche varianti. A parte l’alienazione dell’operaio la standardizzazione va contro il desiderio di personalizzazione del prodotto. Il discorso è complesso e non ho alcuna pretesa di fare il sociologo (dei consumi). Quello che voglio dire è che grazie ad internet le nicchie sono ormai astratte dal territorio, per cui una nicchia piccola in italia, può essere enorme a livello mondiale. Ed allora? Ed allora un certo neofrancescanesimo che così sagacemente trendwatching.com aveva dipinto qualche mese fa, può volere indicare un mutamento del gusto globale. Un desiderio di risparmio, nell’accezione ambientale, cioè di risparmio del territorio. Dove voglio andare a parare? Che io immagino piccole aziende con prodotti di qualità, con distribuzione magari diretta via internet, per coniugare alta qualità a prezzi accettabili. Con negozi di bici sempre più fornitori di servizi piuttosto che di beni. Che magari affittano una bici più che venderla. Che la aggiustano più che tenerla in stock. Prodotto di qualità, servizio di qualità, con filiera produttiva il più possibile locale. Cioè fare in loco ma con una visione globale (glocal, cosiddetto). Morale della storia e presumo abbiate capito zero (sorry): le grandi conglomerate hanno un grande problema, che pur essendo grandi, si devono comportare come fossero piccole. Perché più sei in alto, più da lontano vedi il tuo (possibile) consumatore. Il futuro non è nell’immenso ma nell’infinitamente piccolo che è il singolo consumatore. Adesso torno a lavorare.

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