martedì 5 maggio 2009
Bowen Island - sentiero malato per persone malate.
Costruito da Dan Cowan, assieme a the Digger il padre dei sentieri psicopatici canadesi. Il video si commenta da solo.
Lahar Bikes, NZ

Lahar è un piccolo marchio neozelandese. Ricordo di averne letto a proposito parecchi anni fa ma di fatto Lahar è rimasto ed è tutt'ora un'entità sconosicuta ai più. E' un caso piuttosto speciale perchè il suo approccio al commercio è del tutto differente a quello del resto del 99% delle aziende. Lahar è un'azienda con molta sostanza e scarsa apparenza. In un mondo molto sensibile al giudizio estetico, avere un sito come quello della Lahar potrebbe sembrare suicida. Dico io che l'azienda è neozelandese. Non che ci sia scritto da qualche parte. Il sito è tremendo ed ultra artigianale. Detto questo, il prodotto è molto speciale. E' un telaio in carbonio con gearbox (a-la-Nicolai). Aaron il fondatore scrive che è dalla metà degli anni novanta che studia i vantaggi del gearbox, che per inciso in questo caso è costituito da un Rolhoff integrato nel telaio. La sua visione è molto passionale e non può che far piacere leggere di una persona che scrive: vorrei che i miei telai fossero così robusti da venir comperati di seconda mano da junior con pochi soldi da spendere. Si dice poi orgoglioso del fatto che nonostante le sue creazioni vengano brutalizzate nei campi di gara, hanno comunque una tradizione di immensa robustezza, cioè durano anni. Il marchio sembra essere distribuito in NZ, Australia e Regno Unito e certo una volta mi piacerebbe vederlo di persona.
People at Knolly - video.
Knolly è una piccola azienda canadese. Questo il primo di una serie di video per spiegare chi è e cosa rappresenta il marchio.
The People of Knolly Part 1 - Large from Knolly Bikes on Vimeo.
lunedì 4 maggio 2009
Nuke Proof/shedfire

Shedfire è una design firm inglese, Nuke Proof una storica azienda americana. Questo il primo risultato (in titanio) dell'incontro.
Update: mi è stato fatto notare da un lettore attento (...) che Nuke Proof non è più americana ma è stata comperata da Hotlines, che è a sua volta di proprietà di Chain Reaction Cycles, che tutti voi conoscete.
Video camere per l'azione

Andare in bici, nella norma, è un'azione sociale. Si fa un salto di due metri e se non c'è nessuno che ti guarda, non vale. Per celebrare (o autocelebrare) la propria grandezza atletica, bisogna raccogliere testimonianza dell'evento. Nessuna prova, nessun valore aggiunto (della personalità). Gli amici poi si dimenticano del drop plurimetrico che abbiamo fatto quella volta, le memorie digitali, no. Basandosi su questo semplice assunto, è nata un'industria dell'intrattenimento amatoriale. Fotocamere o videocamere, o tutte e due assieme che permettono di immortalare per i posteri le nostre dimenticabili gesta. Due i modelli più conosociuti, di cui Il primo, che mi risulti, è stato Vio Sport. Un piccolo occhio connesso via cavo al motore digitale. Qualità professionale e prezzo anche. La lente viene fissata sul casco e l'hardware viene sistemato fuori dall'azione così da evitare problemi d'ingombro.
Dal prezzo molto più basso è Go-Pro. In questo caso il punto di forza è un costo alla portata di tutti legato a dimensioni ridotte (anche se non a livello Vio Sport). Vorrei dire che è il più venduto, vorrei dirlo ma sarebbe solo una mia supposizione per cui non lo dico (ma lo penso). 5 mega pixels nell'ultima versione e un'ottima risoluzione. Nel loro sito dichiarano che è possibile riprendere 56 minuti in alta definizione oppure in versione foto ogni due secondi. Questo è un nuovo segmento di mercato che grazie alla necessità di condividere la propria grandezza atletica (e conseguemente dare un segno di vita alla propria auto-stima) rende questi prodotti in grande ascesa. Se tanto mi dà tanto, tutte le grande aziende nel giro di due/tre anni ne avranno una in catalogo. Per il momento queste due ed adesso andate pure a documentare le vostre performance (ciclistiche, ok?).
Avventure in Africa
La cosa interessante di leggere giornali o siti non italiani è di avere una visione su culture, usi e modi differenti. Per esempio, gli inglesi o di lingua inglese hanno una tradizione di scoperte ed esplorazioni molto più profonda e sentita di quella latina. Noi stiamo bene a casa nostra (pare), mentre gli albionici sono geneticamente curiosi. Solo così posso spiegare l'abbondanza di offerta per viaggi avventurosi, in bici, a piedi, cavallo o qualsiasi altro mezzo di nostra scelta. In Italia abbiamo Avventure nel Mondo, in Inghilterra o negli States ne hanno una marea. Leggendo le pagine finali di MBR ho notato una piccola pubblicità di un viaggio in Africa. L'agenzia organizzatrice ha nome KE Adventure ed ha un portafoglio di avventure per diversi livelli di difficoltà e diversi mezzi di trasporto. Tra i più tosti per noi ciclisti, è l'itinerario di tre settimane che parte da Livingston, Zambia ed arriva a Città del Capo, Sud Africa. Leggo dal sito che non ci sono particolari elevazioni ma parliamo comunque di un centinaio di chilometri al giorno, su strade in parte sterrate ed in parte asfaltate. La distanza è elevata ed anche tenendo presente che non tutti i km sono da fare in bici, rimane un'avventura di tutto rispetto. Ho scelto l'Africa perchè i percorsi americani o europei sono piuttosto inflazionati. Il curioso ha modo di trovare l'inaspettato anche vicino a casa. Per il molto curioso con 1700 euro circa più il costo dell'aereo, l'Africa è a disposizione. Certo anche la Thunder Dragon Ride in Bhutan deve essere interessante..
domenica 3 maggio 2009
tricyle drifting
Il video si commenta da solo. Notare i caschi (assenza di) e le protezioni (assenza di). Sic transit gloria mundi. Amen.
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